Collina difende gli arbitri: "Totale mancanza di rispetto"

fonte www.arbitri.com

ROMA, 23 novembre 2009 - "C'è una grandissima differenza tra la partita vista in campo e quella in tv. Me ne rendo conto io stesso quando vedo 2-3 partite da casa e quando sono a vederne una allo stadio". Il designatore Pierluigi Collina a Radio Anch'io Lo Sport pone l'accento sull'incidenza delle telecamere sui giudizi nei confronti degli arbitri. "Ho incontrato Ancelotti recentemente, mi diceva: 'E' incredibile come qui le partite finiscano al 90° '. Lì non c'è la ricerca dell'episodio minimo per cercare di parlarne per forza. Da noi si parla non solo dei casi eclatanti ma di qualsiasi episodio. Se ci fosse rispetto per gli arbitri, per gli avversari, per se stessi e per il gioco sarebbe per tutti più facile. Oggi si vedono situazioni in campo con un arbitro attorniato da 8 giocatori, ho letto di un morso in un braccio. E il capitano cosa fa? Lui ha un ruolo, può parlare, chiedere spiegazioni, oggi il capitano viene superato dalla foga degli altri. Oggi non va più bene neanche il tempo di recupero. Se io vado in campo sereno la prestazione viene meglio".

Compensazione — Spesso in Italia gli stessi protagonisti accusano gli arbitri di compensare gli errori, magari dopo alcune lamentele. "Si può ancora pensare che un arbitro scenda in campo condizionato da queste cose?". Collina chiude parlando di due episodi di ieri riferiti alle partite Roma-Bari e Milan-Cagliari. "Il fallo di Roma avviene nella parte sinistra dell'area che l'arbitro controlla meglio, l'episodio di Matri accade nella parte opposta. È un contatto che se c'è tra un piede e una spalla è difficile da vedere anche in tv".

Futuro — Per Collina il futuro degli arbitri italiano è comunque roseo: "Viviamo un momento generale in cui la situazione è cambiata, noi come arbitri italiani abbiamo la media più bassa di età, all'estero c'è qualche punta. Credo che l'Aia stia facendo un grande lavoro come dimostra la scelta di affidare la Can Pro e la Can D a due ex arbitri internazionali di grande esperienza". Sulla loro preparazione: "Rispetto al passato credo che gli arbitri abbiano una preparazione superiore dal punto di vista fisico e atletico e anche su quella tattica. Il sistema per valutare le loro prestazioni è diventato il singolo episodio che solo la telecamera può vedere e su questo occorre ragionare".

Caso-henry — Collina parla anche di quanto accaduto in Francia-Irlanda per le qualificazioni mondiali con il gol transalpino viziato da un fallo di mano di Henry. "Non è così difficile capire quello che è successo. Chi è in campo sa che basta avere una angolazione particolare. Quello di Henry è un contatto che dura pochi centesimi di secondo che magari si può intuire dagli atteggiamenti successivi, ma può capitare di non vedere qualcosa in campo. Va fatto qualcosa - continua Collina -. Credo che un primo passo possa essere l'introduzione dei giudici di porta che avrebbero potuto aiutare l'arbitro. Su certe situazioni la loro presenza sarà utile, sul fuorigioco invece non cambierà praticamente nulla. Sudditanza nei confronti della Francia? Chi sbaglia paga e se gli arbitri pagano lo fanno bene perdendo designazioni importanti, quindi non mi sento di fare queste considerazioni e di entrare in certe logiche".

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